Dalle Notti della Kenya Alle Notti Italiane, Nasce Mayta
- Redazione
- 28 ott 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Oggi intervistiamo Mayta, ci racconta il suo percorso artistico, e del suo ultimo singolo

Ciao, presentati ai nostri lettori e spiegaci "Mayta", com'è nato il tuo nome d'arte
l mio nome d'arte nasce in Kenya, ho suonato li in un resort per diversi mesi nell'inverno del 2015. I ragazzi di Malindi al posto di chiamarmi Mattia mi chiamavano Mayta e lo facevano sempre con un sorriso contagioso. Quando ho scelto di rinnovarmi, questo nome d'arte mi è venuto a cercare, non ho avuto dubbi, era ciò che più rappresentava la rinascita artistica e spirituale. P. S Poi ho scoperto che in realtà è un nome che ha origini Peruviane, ma questa come direbbe qualcuno : "È tutta un'altra storia".
Cos'è per te la musica?
La musica è libertà d'espressione, un'esigenza intrinseca dell'anima di fare spazio, di ritrovarsi, raccontando e trasformando eventi, nel mio caso talvolta traumatici. Mi aiuta a leggere le cose sotto un altro punto di vista. Talvolta ho scritto cose che si sono verificate poi, altre volte scrivere mi ha fatto ritrovare l'essenziale.
Di certo prediligo il flusso continuo, un freestyle che poi da vita ad una creazione.
L'universo diciamo che mi è di supporto in questo.
Parlaci del tuo ultimo singolo
Medellin - San Bias è un viaggio dentro e fuori si sè. La ricerca spontanea di bellezza, di leggerezza, di rinnovata vitalità.
Medellìn - San Blas bypassa i luoghi comuni.
Aldilà del luogo in cui ti trovi e aldilà delle accezioni che da sempre lo hanno dipinto, tu troverai ciò che sei nel momento esatto in cui scoprì la realtà.
L'esperienza è di per sé vivere.
I suoni predispongono al viaggio, a ritrovare la propria energia, ripulire per brillare è un mantra tutto da respirare.
Nel tuo cassetto dei sogni, cosa può uscire?
Il mio cassetto dei sogni è ancora pieno di LIVE, di teatri, di piazze, di spettacoli da realizzare, di canzoni da vestire, chiusi in studio alla ricerca del suono migliore.
Ho le idee chiare su ciò che farò, ci lavoro ogni giorno con passione. Anni di gavetta, sudore, sangue sputato e dolore digerito sono serviti a sperimentare, ad acquisire una nuova consapevolezza.
Sognare mi rende vivo e il cassetto dei sogni da quando si è aperto, non l'ho mai chiuso.
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