I Darnout ci raccontano il loro nuovo singolo "A.R.L. (Avrai ragione liberamente)
- KYA
- 24 nov 2023
- Tempo di lettura: 4 min
Ecco l'intervista alla band in occasione del loro ultimo singolo, online e in radio dal 24 novembre 2023

MA PRIMA...
Ecco qualche info sulla band e sul singolo:
“Siamo uno solo, ma cantiamo in tre”, è questo il motto della band formata da Giovanni Ludovisi (Joe) (contrabbasso e voce), Sami Nanni (chitarra e voce) e Diego Zaccagnini (batteria e voce). Il gruppo nasce sotto il nome di Anicecream, quando i tre membri sono adolescenti; dopo vari anni di inattività, in cui ciascuno dei tre intraprende percorsi di studio differenti arricchendo il proprio bagaglio di artista, la band “rinasce” nell’agosto del 2021, con una nuova consapevolezza e un nuovo nome: Darnout. Il gruppo lavora quindi sulle particolarità che andranno a distinguerlo, come la sostituzione del basso elettrico con il contrabbasso e la presenza di tre voci anziché una sola. La band entra in studio di registrazione, dove nascono sei singoli, che poi verranno presentati anche in live. “A.R.L. (Avrai ragione liberamente)" è la loro ultima canzone: il testo è ricco di metafore ed è basato su una sorta di storia d'amore nata quasi per caso tra due adolescenti; il sound invece è molto diversificato e spazia da toni più aggressivi ad altri più melodiosi. Ma adesso ci pensano loro a raccontarvelo meglio, buona lettura!
Ciao ragazzi! Come avete avuto l'idea per singolo? Qual è stato il punto di partenza?
Diego: L'idea di partenza è stata portata da Joe, in seguito ci abbiamo lavorato tutti e tre (sia insieme che separatamente) mettendo ognuno il proprio modo di vedere ed interpretare il brano.
Joe: L'idea per il singolo nasce da un reale dialogo tra due adolescenti, ascoltato in strada di notte a Firenze. Il giorno dopo mi sono messo al pianoforte e ho buttato giù la linea del brano.
Da lì alla proposta di farlo con i Darnout, il passo è stato breve.
Su cosa si basa invece la scelta del titolo e del fatto di mostrare prima la sigla e poi il nome completo tra parentesi?
Joe: Il motivo è semplicemente perché all’orecchio funziona bene anche il nome abbreviato!
Ma visto che ha un significato ben preciso (“avrai ragione liberamente”) che non si trova nel testo del brano, ci tenevo a sottolinearlo…
Sami: A.R.L. è anche un omaggio ad alcuni dei nostri artisti italiani preferiti, i cui nomi sono celati nel titolo.
“Una serena strada Vola come una scia Che sale più su, Sale e va giù.”
Nel brano, ad un certo punto si sente il dialogo "dove vai?", "vieni". Si intuisce che si tratta di uno scambio tra persone, eppure le voci appaiono piatte, statiche, quasi robotiche: a cosa è dovuta questa scelta?
Joe: È stata proprio questa la molla che mi ha dato l’idea del brano! Ascoltare questi due ragazzi che si ripetono queste frasi in loop, con una naturalezza quasi finta, mi ha fatto pensare a quanto sia difficile avere un reale sentimento per qualcuno, soprattutto per i ragazzi di oggi.
Sami: Non ero presente, ma forse al fatto che piuttosto che un trasporto così sentimentalmente intenso, ci fosse altro. L'indecisione, la solitudine, il vuoto.
Lei chiude con la frase “vengo solo perché non so dove andare”, da cui leggo cose diverse, se vogliamo staccarci dal significato più materiale. Magari l'inizio di un legame profondo e intenso, ma giusto. Oppure, l'incontro tra due solitudini, che non vede alternativa e che non sa essere una scelta.
Comunque, nessuno potrebbe dirci meglio di loro - a cui auguriamo il meglio - com'è andata veramente!
Ho notato anche una grande varietà di sound e di ritmo, con fasi e strumenti diversi che si susseguono: è stato qualcosa di studiato o è nato più come una sorta di improvvisazione?
Sami: Un po' di tutto! Nel nostro modo di lavorare, l'arrangiamento è molto studiato, prima di esser fissato. Ma dei passaggi possono trarre spunto da episodi improvvisativi.
Joe: Il mio approccio è quello di scrivere un brano, dargli una struttura e poi portarlo in sala prove, dove ovviamente può subire cambiamenti grazie all’approccio di Sami e Diego.
Ed è lì che nasce A.R.L.
Diego: Il mio approccio al brano è stato sin da subito minimale, ho tentato il più possibile di asciugare al fine di mettere in rilievo il testo e la melodia cantata, un po' come si fa negli arrangiamenti mainstream di matrice pop. Questo filtro però ha portato a far risaltare anche altro all'interno del brano, non solo il cantato. In definitiva il risultato finale ha superato di gran lunga le mie aspettative quindi ritengo l'esperimento riuscito!
“Ma non mi farai più male Se mi comprimi sotto La mia dicotomia Meravigliosa.”
Quali sono le vostre principali fonti di ispirazione nel mondo della musica?
Sami: Domanda complicata. Tantissime, direi. Io vengo da un percorso in conservatorio nel mondo nel jazz e dell'improvvisazione, ma se penso ai miei primi eroi musicali, mi vengono in mente Jimmy Page e Jerry Lee Lewis. Ma questo è solo il principio.
Da lì in poi, mi ha ispirato quasi qualunque cosa io abbia ascoltato con passione, dalle grandi band rock (Guns 'N' Roses, Led Zeppelin) al grandi chitarristi (Stevie Ray Vaughan, il già citato Page, Jim Hall, Bill Frisell, Adriano Viterbini) a grandi band ed artisiti italiani (Battiato, Bud Spencer Blues Explosion, Motta, Verdena). Così, di getto, per fare alcuni nomi che mi sono venuti in mente. Al tempo stesso, l'ispirazione può venire da chi ho intorno, essendo fortunatamente circondato da musicisti eccezionali.
Joe: … quello che ha detto lui, anche se io ci metto una bella dose di musica classica, laddove possibile!
Diego: ... quello che hanno detto loro, ma aggiungerei la lista Spotify di Annalisa!
Avete già in mente dei progetti per il prossimo anno in ambito artistico?
Diego: Abbiamo diversi singoli pronti per essere rilasciati ed altri brani pronti per essere registrati, oltre che tanto materiale grezzo da lavorare. Una parte dei nostri progetti riguarda questo.
Sami: L'altra parte riguarda il live, il calcare i palchi giusti, festival vari…
Joe: Il pubblico è il nostro battito cardiaco, ed è l’unico modo per scatenare l’Effetto Darnout!
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