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"Il Fabbricanuvole", il primo album di Roberto Quassolo è finalmente online

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 31 mag 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

Intervista con Roberto Quassolo , ci presenta il suo primo album, "Il Fabbricanuvole"

Ciao Roberto, è uscito il tuo primo album. Che emozione hai provato quando è stato pubblicato? Felicissimo. Ho dedicato molto tempo alla realizzazione del Fabbricanuvole e ci sono voluti anni per poter realizzare il progetto. Ora stento a crederci, ma finalmente posso dire di essere davvero soddisfatto.

Farai anche delle copie fisiche? Assolutamente sì. Sono cresciuto tra vinili, musicassette e CD. Avere tra le mani un oggetto che racconta la musica, poter sfogliare un libretto immergendosi nella lettura dei testi, mi ha sempre permesso di entrare in maggior contatto con gli artisti che di volta in volta imparavo a conoscere. Perché la musica è qualcosa di cui prendersi cura.

Cosa ne pensi di questo periodo in cui la musica rimane quasi esclusivamente digitale? Pur non condividendo questa scelta, devo dire che esistono alcuni vantaggi, soprattutto per quanto riguarda la promozione. L’idea che un brano possa raggiungere immediatamente più persone ricoprendo distanze anche enormi è senza ombra di dubbio un aspetto piacevole.

Parlando dell'album: c'è un filo conduttore tra i brani? Qual è?

Credo sia rappresentato dal modo in cui sono scritti i brani. Il Fabbricanuvole è un album che parla di emozioni ed alle emozioni. Il pezzo che sta piacendo di più?

Al momento sembrerebbe “Anime alla deriva”. Forse per via del ritmo incalzante e di una linea melodica convincente...non saprei. Sono comunque molto soddisfatto. E il pezzo che ti piace di più?

Difficile dirlo. Ci sono giorni in cui riascoltando il disco ho la sensazione di preferirne uno ad un altro, ma credo dipenda esclusivamente dal mio stato d’animo. E comunque come potrei non amarli tutti? Prossimi progetti?

Al momento sto scrivendo nuovi brani. Sono previste tuttavia anche una serie di partecipazioni ad eventi per la presentazione del disco, ancora rigorosamente in chiave unplugged.


TRACK BY TRACK

Invisibile

Invisibile è un invito ad andare oltre, oltre la superficie delle cose, oltre i pregiudizi, al di là di presunte verità e realtà preconfezionate. Occorre non limitarsi a guardare, bisogna imparare a vedere.

Sole triste

Sole triste è una canzone che ci invita a riflettere sui pregiudizi che permeano la nostra società a tutti i livelli. Credo sia sempre più difficile andare oltre il pregiudizio. Probabilmente perché occorrerebbe rendersi responsabili in prima persona di una visione differente delle cose e del mondo. Immagino pertanto sia indispensabile mantenere uno sguardo che ci porti a non reprimere, ma a considerare dimensioni integrative e perché no trasformative. Qualcosa che ci possa portare a saper stare con la differenza senza volerla eliminare

Controcorrente

In una società dove tutto sembra già essere stato scritto e tutti sembrano uniformarsi al pensiero dominante, il rischio è quello dell’appiattimento generale, quello di dimenticarsi chi siamo e da dove veniamo, quello di annullare la nostra capacità di ragionamento e critica e di mantenere e tollerare un pensiero divergente.

Il fabbricanuvole

La storia del Fabbricanuvole nasce dall’esigenza di creare una sorta di alter ego a cui poter affidare sogni fantasie ed emozioni. Un personaggio al limite tra fantasia e realtà che potesse raccontare la vita ed il mondo senza troppi filtri e sovrastrutture. Un personaggio semplice, ma mai banale, trasparente, ma non ingenuo, sensibile… forse troppo.

Di primo acchito il Fabbricanuvole potrebbe sembrare perdersi nella creazione di cose effimere e di poco significato, le nuvole appunto, ma in realtà ad un livello più profondo si tratta di una figura estremamente complessa che nel dar vita alle nuvole parla di sé della relazione con ciò che crea ed ama e che sa di dover lasciare andare perché il loro destino si compia.

La certezza è che comunque vada lui ci sarà sempre, pronto a raccoglierne le lacrime quando cadranno dal cielo, a riplasmarle, a dar loro nuova vita.

Si tratta di un personaggio dotato di vita propria che è me, e altro da me.

Eppure sei...

La separazione da una persona cara è un evento che interessa, prima o poi tutti noi nella vita. Questa canzone nasce dalla necessità di provare ad esprimere emozioni e sentimenti correlati a tale esperienza.

Anime alla deriva

Ho sempre amato pensare al cambiamento come ad un’opportunità. Tuttavia, un innato bisogno di sicurezza spesso ci spinge nella direzione opposta. I sistemi viventi tendono per loro stessa natura all’omeostasi.

Possiamo quindi immaginare, quanto anche solo il più piccolo cambiamento possa in realtà essere percepito come preoccupante e generare un serie di comportamenti conservativi e routinari che alimentano l’idea di un possibile controllo sulla realtà e sulla vita in generale.

Condizione che culmina sostenuta dalle nostre paure nella costante ricerca di una più rassicurante sicurezza, che tuttavia il più delle volte sembra interferire con la possibilità di una naturale evoluzione dell’individuo stesso

La quinta stagione

La quinta stagione è quella che non esiste, quella che tuttavia, rimane pensata, desiderata, come tempo in aggiunta a quello che ci è concesso. Spesso sono gli eventi di vita ed i vissuti ad essi correlati che ci mettono in questa condizione alimentando distanze tra noi ed i nostri desideri. La condizione che noi tutti stiamo vivendo in questo periodo di pandemia ne è un esempio concreto. E seppur sia consapevole che non esista altro tempo che questo meraviglioso istante, (Alda Merini), difficile mi è vivere il presente. Non mi rimani quindi che augurarmi che esista almeno una quinta stagione

Verso Oriente

È il brano in cui la metafora del viaggio, inteso come esperienza di condivisione viene espressa al meglio. Mi piace pensare sia un po’ la canzone d’amore del disco. Quello con la A maiuscola.

Come mi vedi

Sembrerebbe essere la canzone dei rimpianti, in realtà non è così. L’idea di fondo è quella opposta, ovvero quella di non abbandonarsi alla nostalgia per quello che avrebbe potuto essere. Ma rendersi consapevoli che non poteva essere altrimenti e che ciò che siamo e meraviglioso.



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