Intervista a Lowse6 per il nuovo singolo "Solo"
- KYA
- 28 lug 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Ecco l'intervista completa all'artista in occasione del suo ultimo singolo, in radio e online dal 30 giugno 2023

MA PRIMA...
Ecco qualche info sull'artista e sul singolo: Lorenzo Veccari, in arte Lowse6, è un cantante e produttore musicale. La sua passione per la musica comincia a 5 anni, quando inizia a suonare il pianoforte, mentre quella per il canto e la produzione musicale arriva a 16 anni, età in cui inizia a scrivere i suoi primi brani, che riflettono la sua esperienza di vita attraverso testi molto profondi. "Solo" è il suo ultimo singolo e affronta aspetti molto dolorosi del suo passato, infatti parla di amicizie false, bullismo e dell'amara solitudine che l'artista ha vissuto. L'obiettivo del brano e proprio quello di far capire a chi sente di provare emozioni simili che non è realmente "solo"... ma questo ve lo spiega meglio lui, buona lettura!
Ciao Lowse6, iniziamo! Com'è nato esattamente questo singolo? Come hai scelto di parlare di un tema così profondo?
L'idea per questo singolo è nata quando decisi di modificare un vecchio esercizio di pianoforte che facevo; da lì ho iniziato a modificare alcune note che poi hanno portato alla creazione di ciò che si sente adesso nella canzone. Dopo aver composto l'idea sonora, avevo in mente di riscrivere una canzone che avevo scritto già tre anni fa; scrivendo e riscrivendo notai che mi stavo molto avvicinando ad un altro momento della mia vita di cui poi avrei parlato e notai la facilità con cui stessi scrivendo, così ho deciso che tutto ciò avrebbe creato "Solo". Realmente la decisione di aver parlato di un tema così profondo è semplice; io ho vissuto questi momenti, sono convinto che molti quando scrivono mentono su ciò che fanno e che succede; io invece ciò che vivo scrivo, cosa ancora più importante, dimostro a tutti e faccio trasparire i reali sentimenti che ho vissuto.
Cosa rappresenta esattamente l'immagine della copertina del singolo?
L'immagine della copertina è legata ad una copertina già esistente di un album dei Pink Floyd ("Wish You Were Here"); in maniera personale ti dico che avevo l'idea di far bruciare la rappresentazione di me stesso passato, che era portatore di tutti quei sentimenti negativi e momenti brutti vissuti, per appunto redimermi da tutto ciò.
"Ore di odio Mi sento Solo, solo, solo E ripeto da Solo, solo, solo"
La stessa immagine si trova nel videocilp della canzone, che è molto in sintonia col testo: l'idea di girarlo così ti è venuta in contemporanea alla scrittura o dopo?
Bella domanda, ti dirò; l'ho pensato dopo, perché mi sono dovuto confrontare con il mio videomaker per capire cosa si potesse fare o non fare, da lì abbiamo steso tutta la sceneggiatura, gli oggetti che servivano e le persone che dovevano aiutare. Realmente non so perché io sia così attaccato a doverli realizzare; forse perché ci tengo a donare una parte visiva e far immedesimare di più l'ascoltatore alla storia.
Che messaggio vorresti dare a chi sta attraversando un momento difficile, a chi si sente "solo" come lo descrivi tu?
Il messaggio è di non abbattersi mai e poi mai: anche se ti porti un macigno di problemi che ti portano a rimanere solo, cerca di sfruttare ciò che ti potrà sembrare una pecca come un'arma a tuo vantaggio, facendo capire il tuo vero valore. Anche se ci sentiamo "Solo" non siamo mai realmente soli, perché ciò che ha colpito me potrà colpire te o chiunque, quindi non ti abbattere e combatti tutto ciò.
"In fondo prendersi Cura delle persone È solo un modo Per riempire i propri spazi"
Quali sono le tue maggiori fonti di ispirazione nel mondo della musica?
Sarà strano ma ti dico tutto. Non mi ispiro a persone predefinite, realmente ascolto tutto, mi piace tutto e prendo spunto da tutto. Può darsi che da bambino avrò sentito "Rosso relativo" di Tiziano Ferro e quel modo di cantare mi piace e voglio prenderne spunto... lo faccio anche involontariamente, poi lo rendo mio ed unico. C'è stato un ragazzo che incontrai per caso, anche lui fa musica: mi chiede di fargli ascoltare la mia musica, così gli do il telefono e gli faccio ascoltare alcune canzoni. Dopo aver sentito, mi dice: "Sai, sei molto triste quando canti, anche quando cerchi di dire qualcosa di bello, dai molto peso alle parole e penso che sia ciò che ti caratterizza come artista".
Hai già in mente altri progetti in ambito artistico nel prossimo futuro?
Veramente tanti, non uno al giorno ma quasi, fatto sta che non voglio dire niente, a breve ci saranno novità.
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