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Intervista a Été per il suo primo EP "Il Lato Interiore"

  • Immagine del redattore: KYA
    KYA
  • 1 dic 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 27 dic 2022

ECCO L'INTERVISTA COMPLETA ALLA GIOVANE ARTISTA, CHE CI PARLA DEL SUO PRIMO EP, COMPOSTO DA BEN 6 TRACCE PIU' UNA BONUS TRACK!


MA PRIMA...

Ecco qualche info sull'artista e sull'EP:

Été, all'anagrafe Rosa Amodio, nasce nel 2003 a Napoli. Sin da piccola, influenzata dalla passione dei nonni per la musica, inizia a studiare pianoforte, per poi dedicarsi alla chitarra da autodidatta e infine studiare canto. Attraverso la musica, la giovane artista si sente completamente libera di esprimere se stessa nel modo più autentico... ed è proprio questo che fa nel suo primo EP! Le sei tracce sono tutte molto diverse tra loro, ma hanno una sorta di filo conduttore, infatti, in tutti i brani, Été riesce a mostrare aspetti della propria interiorità che in genere lascia invece nascosti, regalandoci testi in cui possiamo talvolta anche rispecchiarci. Il tutto è accompagnato da una bonus track, cover di un grandissimo artista... ma questo lo trovate nell'intervista, buona lettura!



Partiamo dall'EP nel suo insieme: hai scritto le canzoni tutte assieme in un unico periodo di creatività oppure in momenti separati?

Ho scritto le canzoni in momenti separati, infatti questo EP è il risultato del lavoro di qualche anno.


La copertina è davvero molto bella, l'hai scelta tu? Cosa vuoi rappresentare? Grazie per il complimento! La copertina è opera di Alep, il nostro grafico, e trovo il suo lavoro davvero fantastico. Io gli ho dato alcune indicazioni e lui ha saputo realizzare una copertina perfetta per quello che avrei voluto rappresentare, ovvero un viaggio all’interno della mia interiorità dove io guardo dall’alto tutto l’universo che c’è dentro di me e che c’è dentro ognuno di noi.

"Non sono mai stata così viva sai, Non sono mai quello che vorrei, Eppure con te mi viene spontaneo Ed è straordinario"

I brani sono dedicati a qualcuno in particolare, magari anche a più persone?

I brani non sono per forza dedicati a qualcuno nello specifico ma magari sopratutto all’idealizzazione di alcune persone, o nascono semplicemente da concetti. Essendo un’artista viaggio anche molto con la fantasia, il che non significa dire cose non vere, ma appunto rivelare il mio mondo interiore, non quello che mi capita per davvero per filo e per segno.


Domanda un po' delicata: nel brano "Sulla tua pelle" (che personalmente mi ha colpito molto) fai una sorta di metafora in cui ti paragoni a uno strumento, in pratica a un oggetto, ti sei mai sentita davvero così?

Sì, svariate volte in realtà. Purtroppo nella società di oggi, soprattutto a livello sentimentale, spesso capitano situazioni del genere, in cui per l’altra persona sei solo un oggetto e niente più, e agli altri interessa solo il lato estetico e nient’altro. É abbastanza frustrante, perché magari tu avresti molte cose da dire ma loro non si spingono oltre. Però confido ancora che esista qualcosa di vero da qualche parte.


Tu hai una canzone "preferita" in questo EP, magari quella in cui senti che esprimi di più te stessa?

Penso proprio “Sulla tua pelle”, per me è quella riuscita meglio.


"Se sulla tua pelle potessi sentire il mio stesso dolore, allora suoneresti solo dolci melodie, canteresti solo dolci parole"

Quali sono i tuoi idoli e le tue fonti di ispirazione nel mondo della musica?

Mi piace molto il cantautorato italiano, come Tenco, De André e De Gregori, e per quanto riguarda la musica più moderna Ermal Meta, James Arthur e Mac Miller.


La bonus track è una cover di De André, che come dici tu è un grandissimo artista italiano! Pensi che anche i giovani dovrebbero conoscerlo? Come mai hai scelto proprio "Giugno '73"?

Sì, ovviamente De André è uno dei cantautori migliori che abbiamo mai avuto, quindi penso che le sue canzoni debbano essere assolutamente conosciute anche dai giovani. Ho scelto “Giugno ‘73” perchè è la mia canzone preferita di De André, sia per la musica ma soprattutto per il significato: parla di tutti i motivi per cui una relazione è finita, ma conclude con la frase “Io mi dico è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati”. Per me non poteva trovare conclusione migliore.


Di certo altri giovani ragazzi e ragazze si possono rispecchiare nei tuoi testi, vuoi trasmettere loro un messaggio in particolare?

Il messaggio principale che voglio trasmettere è di non ignorare mai quello che hanno dentro e di non chiudersi mai in loro stessi, ma di mostrarsi per quello che sono davvero, sempre.


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