top of page
Progetto senza titolo (1).png

Andrea Accattoli ci racconta il suo nuovo singolo "Quel Giovedì"

  • Immagine del redattore: KYA
    KYA
  • 23 feb 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 23 feb 2024

Ecco l'intervista completa all'artista in occasione del suo nuovo singolo, che anticipa l'album di cui l'uscita è prevista a giugno; lo trovate online e in radio dal 2 febbraio 2024



MA PRIMA...

Ecco qualche info sull'artista e sul singolo:

Andrea Accattoli è uno studente di 25 anni: si è appena laureato in economia, ma ha sempre portato in parallelo una fortissima passione per la musica, iniziata da piccolissimo, col canto a 3 anni, la chitarra a 8 e le prime canzoni inedite scritte a 14! Il suo primo singolo "Asia" viene pubblicato nel 2020, ma è a partire da marzo del 2023 che c'è un vero e proprio boom nella scrittura dei brani (ma questo ve lo spiega meglio lui, qui sotto!) A luglio 2023 esce il suo primo album "Domenica Mattina", prodotto da Dave Melodika e promosso da Red Owl, ma adesso l'artista sta già lavorando su un secondo album, di cui questo singolo è un'anticipazione.

"Quel Giovedì" parla di una storia d'amore ormai finita, ma che ha lasciato e continuerà sempre a lasciare tracce nel cuore e nell'anima di una persona. Un tema delicato e doloroso, ma accompagnato da una base pop rock, che dà al brano molta più grinta di quanto si potrebbe immaginare soffermandosi al semplice testo... del resto, le canzoni sono fatte per essere ascoltate, no? E allora mi fermo qui, vi lascio all'ascolto e alla lettura delle parole di Andrea Accattoli! ;)






Ciao Andrea, direi di partire parlando un po' di te: ho visto che di recente hai scritto tantissimi brani in un tempo che, in rapporto, è molto breve. Come hai fatto a trovare un'ispirazione così forte?

Già, ho scritto tre canzoni in tre anni (Asia, Un Brindisi alla Mia e Non Voglio Neanche Me), poi il boom. Non avevo troppo su cui scrivere, era un periodo tranquillo, sereno, non c'era molto a darmi ispirazione. Poi a marzo 2023 è iniziato uno dei periodi più brutti della mia vita e ho scritto le altre 6 canzoni dell'album uscito a luglio (Domenica Mattina). Dirai "ok, quindi ti sei calmato". E invece no, tra agosto e ottobre mi sono uscite, in automatico, altre 9 canzoni (tra cui Quel Giovedì) alle quali se ne aggiungono due scritte l'ultimo periodo. Queste 11 creano l'album che uscirà presumibilmente a giugno 2024.


Ora parliamo del tuo nuovo singolo "Quel Giovedì": su cosa si basa la scelta del titolo, e il tema della canzone in generale? Ti sei ispirato a una vicenda reale?

Si, la vicenda è reale e parla di due giovedì in particolare. Ironia della sorte, questi due giovedì sono rispettivamente il 2 febbraio 2017 e il 16 febbraio 2023. Rispettivamente l'inizio e l'inizio della fine del periodo, ad oggi, più bello della mia vita.


"Se ci penso è tutto ancora piatto  Non c'è posto per nessuno qui  Ho sistemato e tolto un po' di polvere  C'era la forma delle foto sai"

Ho notato che il testo è pieno di contrapposizioni (il dualismo tra silenzio e rumore, ma anche frasi del tipo "non voglio ma ti chiamo", "non vuoi ma è così"), si tratta di una scelta decisa in partenza o è nato tutto durante la scrittura, quasi per caso?

La scelta non è decisa, non parto dicendo "scrivo di questo, scrivo di quello". Mi viene fuori tutto ciò che ho dentro in un certo momento. La contrapposizione non è voluta ma totalmente inconscia, ma rappresenta a pieno il mio stato d'animo di quel momento. La voglia necessità di dare un taglio netto col passato e la difficoltà nel farlo. La necessità di combattere i propri mostri e il desiderio di custodirli e proteggerli. La più grande contrapposizione però non l'hai citata, "a quello che non siamo stati e che continuiamo ad essere". Sta tutto qua, è la vita, e la vita è piena di bivi e contrapposizioni. Bisogna solo scegliere da che lato andare o accettare il lato verso cui la vita ti trascina.


Anche tra il testo in generale e il sound noto una leggera contrapposizione: si abbinano bene insieme, ma il suono mi sembra più energico rispetto alle parole. Su cosa si è basata questa decisione?

Le parole indicano cosa sento dentro, la musica cosa mostro fuori. Se si legge il testo sembra tutto molto triste, se si sente solo la musica sembra tutto molto arrabbiato. Insieme? Contrapposizione. Rabbia e stanchezza, dolore e gioia, nostalgia del passato e curiosità del futuro. Tutto insieme a sconvolgere completamente i pensieri. Scrivere mi aiuta a fare questo. Come se avessi in testa un puzzle, ma per completarlo devo un secondo spargere i pezzi sul tavolo e organizzarli. La musica mi aiuta a fare questo coi pensieri, e viene fuori sempre qualcosa che rappresenta a pieno come mi sento quando la scrivo.


"Non voglio ma ti chiamo  Vorrei tornare lì  Dove c'è tutto appeso  Quando la luce illuminava quel giovedì"

Ti va di spiegare brevemente l'idea che c'è dietro alla copertina del singolo?

Qui in realtà è molto più banale del previsto. Avrei voluto mettere una mia foto, ma non ho avuto modo di farne una "artistica" in tempo per l'uscita. Quindi ho cercato la parola che rappresentasse di più la canzone e che era graficamente rappresentabile. "Non resisto e mi rimetto in viaggio". Sono stanco, ma non posso fermarmi. L'areoplanino di carta è una delle cose che più spesso facevo quando ero piccolo e mi ha sempre dato un senso di libertà. La meta di questo viaggio spero sia proprio quella.


Che messaggio vorresti dare a chi si rispecchia nelle tue parole ascoltando questa canzone?

Potrei dire benissimo "non fermatevi mai", ma mentirei. Dico proprio il contrario. Se ne sentite il bisogno, fermatevi, respirate, non cercate sempre qualcosa. Lasciate che le cose vi scivolino addosso, io "prendo e curo questo mio star fermo" proprio perché stando fermi si scorge meglio un panorama. Un viaggio ha bisogno anche di soste e di pause, soprattutto quando è molto lungo.


LINK ARTISTA:




Comments


bottom of page