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Benna Mc ci parla della sua nuova raccolta di brani "Questione di gusti"

Ecco l'intervista all'artista in occasione della sua nuova raccolta di brani, uscita il 15 marzo 2024




MA PRIMA...

Ecco qualche info sull'artista e sul singolo:

Benna, all'anagrafe Marco Benati, è nato a Carpi (MO) nel 1981. Fin da giovane è stato membro di varie band, spaziando tra diversi generi, mentre dal 2016 si è messo in proprio e cerca di unire cantautorato e rap nelle sue canzoni. In questa nuova fase del suo percorso artistico, Benna ha dato il via anche a svariate collaborazioni; in particolare, nel 2019 ha iniziato a collaborare con Mirino, che ora si occupa di tutte le sue produzioni, e anche con Nicholas Manfredini, che segue da vicino la produzione dei pezzi in studio.

"Questione di gusti" è il suo nuovo album, con ben 17 tracce, che spaziano tra i temi più diversi: in ognuna, frasi leggere e giochi di parole celano in realtà riflessioni profonde e messaggi da scoprire. Oltre agli artisti che ho già citato qui, ci sono anche altre collaborazioni... ma queste le lascio raccontare da lui! Leggete e poi andate a caccia del vostro brano preferito: sta a voi trovarlo, è questione di gusti ;)





Ciao Benna! Direi di partire dal titolo dell'album, perché "Questione di gusti"?

Ciao Chiara! Allora, io sono un amante dei titoli, spesso ci metto più tempo a trovare i titoli che a scrivere le canzoni. Questa è una raccolta, sono 17 canzoni, di cui 14 fanno parte del mio repertorio, il mio percorso, dal 2017 ad oggi, mentre 3 sono inediti. Avendo pubblicato più di 80 pezzi negli ultimi 7 anni, trovarsi a scegliere è stato molto difficile, soprattutto perché ogni canzone è un po' mia figlia e tra i figli non si sceglie mai. A questo punto ho pensato che i pezzi li avrebbe dovuti scegliere il mio fedele amico e collaboratore Nicholas Manfredini, che è una persona di cui mi fido ciecamente e che spesso e volentieri vede la musica in modo molto più lucido. 

Quindi si, questa selezione è opera sua, non mia.

Premesso questo, la musica e le canzoni sono una cose soggettive e quindi, se queste sono o meno le mie migliori produzioni, è un giudizio variabile, è questione di gusti, appunto. 

Inoltre sono sempre stato attratto dalle canzoni che hanno come titolo qualcosa di commestibile (il singolo estratto da questa raccolta si chiama "Pistacchi", tra l'altro) e quindi è un omaggio anche ai titoli culinari che tanto mi piacciono.


Credo che la scelta delle canzoni del loro ordine non siano elementi casuali; in particolare, mi chiedevo proprio quello a cui tu hai già fatto accenno: come mai molte tracce sono canzoni già pubblicate, che quindi hai scelto di reinserire in un nuovo album?

Ci sono due motivi, uno puramente emozionale ed uno più "commerciale". Il primo, che sicuramente è il più importante, è che credo sia importante ogni tanto voltarsi indietro e vedere quello che si è fatto, quello che i nostri sforzi e sacrifici hanno prodotto. Sfogliare l'album delle foto, in sostanza, immergersi in una sana nostalgia e giudicare anche in modo più lucido vecchie canzoni, perché quando escono siamo tutti offuscati dall'emozione. 

Il secondo motivo è che questa raccolta darà la possibilità a brani "passati di moda" di essere ascoltati anche da chi magari mi segue da poco tempo. Ci sono canzoni, come ad esempio "Santa Musica" che vorrei che chiunque si approcciasse alla mia musica potesse sentire e magari questa raccolta, questa sorta di "Best of" potrebbe dargliene la possibilità e darla anche alla musica stessa, perché credo fermamente che le canzoni di noi pesci piccoli, a volte, abbiamo bisogno solo di una possibilità.


"Il gioco non è ad essere meglio degli altri Spesso ho sbagliato sfida La vita è provare a diventare più grandi Tentando d'esser meglio del me stesso del giorno prima" ("Chiamarsi Minors", Benna Mc, Barf)

Ho notato che in quest'album hai incrociato la musica con la tua passione per il basket e vorrei capire come ti è venuta esattamente l'ispirazione per "Prepartita", che è la prima traccia e quindi una sorta di preambolo a tutta la raccolta.

E direi anche di preambolo a tutto quello che faccio. Io viaggio molto sulla metafora continua Sport-Musica-Vita. Sono un paladino della meritocrazia e credo che, nella vita, lo sport sia una delle poche cose meritocratiche. Se nel tuo sport riesci a dare tutto, migliori, se migliori ottieni dei risultati. Se corri più veloce degli altri, sei più bravo nei 100 metri, non importa il tuo ceto sociale, non importa quanto tu possa baciare mani ai potenti. Si tratta di correre. 

Il basket, che ho imparato ad amare davvero grazie a mio figlio grande, è uno sport complicato, serve immergersi, serve dare tutto, serve costanza, ci si allena tantissimo. E non sempre si diventa LeBron James. Allora ho voluto dedicare questo monologo a noi minors della musica (nel basket i minors sono gli atleti delle categorie inferiori, come io lo sono appunto nella musica). E' tutta una metafora, che però è piaciuta molto anche ai giocatori di pallacanestro che l'hanno sentita. Il tutto anticipa il brano "Chiamarsi Minors" che è una canzone che parla del mio modo di combattere gli stati d'ansia, di confessarsi a tu per tu con un pallone a spicchi. Il basket mi emoziona e io mi innamoro sempre delle cose che mi emozionano. Mi piacciono le persone comuni che fanno cose grandi, quelle su cui pochi scommettono che riescono a zittire i detrattori. Infatti il mio idolo assoluto è il playmaker della nostra nazionale, Marco Spissu, a cui molti dicevano "sei troppo basso". Si però lui è lì. Lui ha due attributi enormi. 

In generale credo che lo sport sia la metafora perfetta per ogni situazione, sempre. 


Fra le varie canzoni, ho colto anche molti riferimenti alla cultura pop, e direi che l'esempio più lampante è il brano "Cose Serie": vuoi dare un messaggio in particolare attraverso queste citazioni o magari è più un modo per rendere il testo "familiare" a quello che può essere l'ascoltatore medio?

La cultura pop è quella di cui siamo invasi e io non faccio differenza, sono un amante delle serie TV, ad esempio. Questo brano nello specifico però è solo una canzone "a tema". Ovvero, oltre a fare le rime, tenere per tutta la canzone una determinata tematica. Sono canzoni belle da scrivere perché richiedono uno studio approfondito. In questo caso, per me, è stato raccogliere i titoli di più serie TV possibili, poi iniziare a vedere cosa e come potevo utilizzarli. 

Poi c'è una chiave di lettura anche diversa, ovvero: siamo sempre meno abituati a parlare e confrontarci su cose serie, su argomenti spinosi, siamo sempre meno attenti ad approfondire un argomento, una lettura, un ascolto. A quel punto il termine "serie", con significato ambivalente, è diventato "serie TV", ovvero, provocatoriamente, è sempre più facile staccare il cervello davanti alla televisione piuttosto che cercare di capire argomenti più complicati e, perché no, dolorosi. E per questi basta guardare quello che succede nel mondo, ogni singolo giorno. 


"Sono un bimbo che si è perso Dentro il tunnel degli orrori Chiudo gli occhi perché il mondo Non mi tocchi e resti fuori" ("Halloween", Benna Mc, Mirino)

Beh, abbiamo parlato di basket, di serie tv, ma manca la protagonista vera e propria del progetto stesso, quindi te lo devo chiedere: com'è nata "Santa Musica"?

"Santa Musica" è la canzone di cui potrei parlare per ore. L'ho anche già citata in questa intervista. L'idea e il testo sono nati durante il secondo lockdown (cerco di riassumere il più possibile). Eravamo chiusi in casa, non vedevo Nicholas (anche lui già citato), da parecchio, mi mancava passare del tempo con lui, ascoltare, fare e parlare di musica. Mi mancava la cosa che mi accompagna da quando sono piccolo, minuscolo. 

Allora mi sono ritrovato a pregare che venisse presto il momento di tornare  a fare quello che più mi piace. Ho scritto il testo in poco, poi ho mandato un vocale a Nicholas con un'idea di ritornello, chiedendogli di cantarlo. 

Quando finalmente siamo potuti tornare in studio, è la prima canzone che abbiamo registrato. Esiste una foto di quella sera, scattata per celebrare il fatto che finalmente, dopo mesi, ci eravamo rivisti, in cui abbiamo la mascherina e non si vede la felicità. E' bella, ma anche triste. 

Ricordo che ho registrato le mie parti e poi lui il ritornello. Una volta finito, è uscito dalla sala registrazione e mi ha messo una mano sulla spalla, senza dire nulla. 

Era il suo modo di dire "sono qua, siamo qua, abbiamo fatto qualcosa di speciale". 

Santa Musica è speciale, per come è nata, per il periodo storico in cui è nata, per quella mano sulla spalla. Ancora adesso, dopo 3 anni, ogni singola volta che la ascolto ho la pelle d'oca. E' la canzone che fai una volta sola nella vita, quella che vorrei avesse una possibilità. 

Non mi vergogno a dirlo, è magica, a modo suo. 

Come ho detto potrei parlarne per ore ed esaminare tutto il testo, ma credimi e credetemi, è tutto racchiuso in quella mano sulla spalla che Nich mi ha appoggiato quella sera. 


Come sempre, ci sono molte persone che ti hanno affiancato in questo progetto e in particolare qui ci sono due tracce in cui duetti con Sara Conato. Ero curiosa di sapere se anche i testi fossero stati scritti a quattro mani con lei.

Allora, Sara ovviamente è un altro capitolo a parte. Per chi non lo sapesse, è la mia compagna nella vita. E' una splendida cantante. In questa raccolta abbiamo messo due brani simbolo di tutti quelli che abbiamo fatto insieme. Il primo è "L'Astronauta", uno dei brani socialmente più significativi che io abbia mai scritto, e "Bella Italia" una canzone a noi molto cara perché, oltre ad essere anche colonna sonora del docufilm di Lorenzo Benatti con Nati per la moto, disponibile su YouTube e Tim Vision, è stato un pezzo ricorrente che lei cantava quando è nato nostro figlio piccolo, Nicholas (si, Nicholas come l'altro Nicholas). Ha registrato il pezzo al settimo mese di gravidanza e in ospedale, quando lui era appena nato, gliela cantava sempre. 

Entrambi i ritornelli li ho scritti io, ma non è importante. Sono suoi ritornelli. 

Io posso essere bravo a metterci le parole, ma poi la canzone va giudicata nel suo complesso e lei ha dato un valore inestimabile con la sua voce e la sua interpretazione a questi due brani e a tutti quelli che abbiamo fatto insieme. 


E per chiudere in bellezza, parlando sempre di collaborazioni, non ho potuto fare a meno di notare che c'è anche uno special guest, un certo Noah :) quando è nato il singolo che porta il suo nome e da chi è partita l'idea di duettare con lui?

Quando sei genitore non scappi, una canzone che parla di tuo figlio la fai. Quando ho scritto questa canzone ne avevamo uno solo, infatti poi l'anno successivo è uscita "Perenne" che parla ad entrambi (Perenne=Per N, Noah e Nicholas). Ho lavorato tantissimo a questo testo perché fosse il meglio possibile, è pieno di citazioni letterarie e non solo. 

Ma volevo che si cogliesse la dolcezza con cui un genitore ama un figlio e quindi ho chiesto a Noah se volesse cantare con me. L'esperienza in studio è stato bellissima, lui molto molto bravo. 

Tra l'altro esiste una "cover" di questo brano fatta da Cisco (ex cantante dei Modena City Ramblers) che si chiama "Leonard Nimoy". 

Inoltre, ricordo quando è uscito questo pezzo. Eravamo in montagna, Sara era incinta di Nichi ed è stato il giorno in cui lo abbiamo detto a Noah. Un vulcano di emozioni positive e non, perché è uscita il 20 febbraio 2020, se ricordi è stato il weekend in cui tutti hanno iniziato a parlare di questa strana influenza molto contagiosa che veniva dalla Cina. 

Questa canzone ha una storia molto lunga, ricordo che durante un piccolo intervento alla mia compagna io, in sala d'aspetto, leggevo, studiavo, scrivevo e provavo a bassa voce a cantare. 

Ricordo tutto. 

Perché alla fine, forse, se ci pensi la musica è come una scatola di puntine da disegno per la nostra vita di sughero. Ogni canzone è una puntina che serve a fissare un ricordo per sempre.



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