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Intervista a Mute Decay per il suo nuovo singolo "E la radio frigge il reggaeton"

  • Immagine del redattore: KYA
    KYA
  • 17 mag 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Ecco l'intervista completa all'artista in occasione del suo ultimo singolo, uscito il 3 maggio 2024 sulle principali piattaforme musicali


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MA PRIMA...

Ecco qualche info sull'artista e sul singolo:

Mute Decay, all'anagrafe Marco Milanesi, è entrato come artista solista nella scena indipendente italiana nel 2017, ma in realtà ha già partecipato in precedenza ad altri progetti musicali (soprattutto gruppi rock); negli anni di attività, ha spaziato tra diversi generi, sperimentando sound innovativi e pubblicando svariati singoli e album.

"E la radio frigge il reggaeton" è il suo ultimo singolo: a prima vista (o meglio, a prima lettura del titolo), potrebbe sembrare un pezzo estivo, ma la realtà è ben diversa! Il singolo, con il suo sound basato su synth e chitarre elettriche, evoca immagini distorte, come di un'atmosfera surreale...

Ovviamente c'è un motivo dietro a tutto questo, ma ve lo faccio raccontare direttamente da Mute Decay, a cui lascio la parola. Buona lettura!




Ciao, ti va di raccontarci un po' com'è nata la tua passione per la musica e come sei arrivato a scrivere canzoni?

La mia passione è nata da bambino quando ascoltavo per ore ed ore i vinili di mio padre (in particolare Lucio Battisti). Con il tempo poi ho scoperto sempre più musica ed ho sentito l’esigenza di imparare a suonare degli strumenti: ho iniziato con la batteria e poi mi sono avvicinato alla chitarra. Mi hanno raccontato che fin da quando avevo 5 anni mi piaceva immaginarmi canzoni, inventare melodie… diciamo che in un certo senso ero già autore, anche se ovviamente non avevo la più pallida idea di come si scrivesse una canzone…


Quali sono le tue più grandi fonti di ispirazione in ambito musicale, magari tra i grandi artisti internazionali?

Ho ascoltato tantissima musica, ma diciamo che fra gli italiani sicuramente i più influenti per me sono il già citato Lucio Battisti più Franco Battiato. In ambito internazionale Pink Floyd, Beatles, Queen, Rolling Stones, David Bowie… insomma il rock classico, e poi sicuramente il synth pop e l’elettronica (in particolare i Daft Punk li ho sempre ritenuti geniali).


"Rido fino a lacrimare So che dovrei amare Magari in fondo al mare"

Ora parliamo del tuo nuovo singolo "E la radio frigge il reggaeton": ho letto che tutto in realtà è partito da un sogno, com'è diventato una canzone poi?

Sì, in questo sogno mi trovavo al mare in una pineta assieme ad una donna sconosciuta e nel mentre sentivo in lontananza voci divertite in spiaggia, con tanto di musica Reggaeton trasmessa da quello che sembrava un altoparlante di uno stabilimento balneare… dico “sembrava” poiché ogni volta che mi voltavo verso la spiaggia vedevo che questa era completamente deserta: nessuna persona, nessun ombrellone, solo una splendida spiaggia selvaggia, insomma il classico sogno assurdo. Mi svegliai all’improvviso, mi annotai su di un taccuino alcune immagini di questo sogno ed il giorno dopo ci presi lo spunto per il testo. Anche con la musica poi ho cercato di mantenere questa atmosfera onirica affidandomi ad armonie insolite e bizzarre.


Il titolo è molto particolare: ti è venuto in mente subito oppure è saltato fuori mentre scrivevi il brano?

Il titolo è ispirato appunto al sogno… volevo usare un’espressione insolita per restare fedele alla natura surreale del brano ( quindi “frigge” anziché “trasmette” il reggaeton), in più mi suonava bene ed era perfetta per la metrica del brano.


"Sei come una nuvola Piangi addosso ai sogni miei E mi svegli all’improvviso"

Ho notato anche la particolarità della copertina del singolo, che ha elementi contrastanti ed evoca varie immagini; qual è stata l'idea di partenza per realizzarla?

In realtà non ho dato alcuna indicazione al grafico per la copertina! Gli ho detto di ascoltare il pezzo e di lasciarsi ispirare, credo che abbia fatto un ottimo lavoro: c’è il profilo di una donna misteriosa, una radio incendiata e una fragola (è l’unica cosa che gli ho detto di aggiungere visto che è la prima immagine evocata dal testo). In realtà è solo una sequenza di immagini che non hanno un senso compiuto ma che sono dentro la canzone.


Hai già in mente altri progetti musicali, magari altri brani futuri di cui si può anticipare qualcosa?

Ho 5-6 brani nel cassetto a cui sto lavorando… sto pensando anche a nuove sonorità, vedremo... di più non voglio anticipare.



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