Ecco l'intervista completa all'artista in occasione del suo ultimo singolo, online dal 19 aprile 2024
MA PRIMA...
Ecco qualche info sull'artista e sul singolo:
Giuseppe Roccia, in arte Roccia, nasce nel 1990. Nella vita fa l'educatore, ma ha anche l’esigenza, la necessità e la voglia di scrivere e realizzare canzoni. Non è un artista che ama identificarsi in etichette musicali fisse, ma certamente il genere a cui è più affine è l'Hip Hop. Nelle sue canzoni, Roccia cerca di mettere colore, leggerezza, ironia e solarità, tutti elementi che lo contraddistinguono, senza mai porre limiti all'espressione del suo mondo interiore.
Roccia ha collaborato con diversi artisti e produttori per svariati album e brani, si è esibito in numerosi palchi in giro per l'Italia e le sue canzoni sono state trasmesse da molte radio.
"Lourdes" è il suo nuovo singolo e propone una riflessione, sempre in modo leggero e ironico, su quelle persone che si lamentano continuamente della propria vita, senza però fare nulla di concreto per cambiarla, aspettando che siano gli altri ad aiutarle e a stare loro accanto, cosa che invece non è per niente scontata... ma sapete che vi dico? Lui ve lo spiega molto meglio! Vi lascio all'intervista...
Ciao Roccia, iniziamo subito a parlare di “Lourdes”: com’è nata l’idea per questo singolo? Immagino che tu abbia sentito battute su Lourdes per tutta la tua vita (come molti del resto), ma qual è stato il momento in cui ti si è accesa la lampadina per scriverci una canzone sopra?
Ciao a tutti Voi. Ammetto che l’idea è nata dalla non sopportazione di tutte quelle persone che costantemente affermano, talvolta senza motivo, di non avere mai una gioia nella loro vita. Da questo “motto”, diciamo così, mi è venuto poi in mente che altri aggiungono, raramente, che servirebbe un viaggio a Lourdes, per portare via tutte le sfighe quotidiane. Si può dire sfighe, vero? ;)
Come al solito, la tua canzone risulta leggera e scherzosa nonostante la tematica in realtà non sia così positiva; mi chiedevo: ti viene naturale ironizzare su temi più cupi mentre scrivi oppure è più qualcosa che cerchi di fare ogni volta, iniziando a provarci e costruendolo?
Mi viene abbastanza naturale ironizzare su tutto. O meglio, io preferisco dire, alleggerire le situazioni. Questo non vuol dire che io sia una persona superficiale ma penso che la vita si possa affrontare meglio con un sorriso, anche all’interno dei “drammi”. Sono così nella mia vita, nel mio lavoro, dunque cerco di portare questo anche nei miei brani; sono felice si possa percepire tutto questo, davvero tanto.
"Avanti e indietro questa storia non va Non si impara dalla storia quindi Guerra Fredda Fredda come te"
La copertina del singolo e gli squilli che si sentono all’inizio e alla fine fanno pensare ad una conversazione telefonica: è davvero così che ti sei immaginato la scena che sta sotto alla canzone o è stata un’immagine che ti è arrivata in corso d’opera?
Questa degli squilli del telefono è stata una bellissima idea di Cesko Berta durante la produzione del brano, anzi, mentre stavamo studiando come poterlo costruire, fu una delle prima cose che gli venne in mente. Io ho trovato simpatica la situazione e allora ho detto: “Ma si, facciamolo!”. Caso vuole che poi nella galleria del telefono avessi proprio una foto raffigurante tutto ciò, per cui perché non sfruttare le intuizioni?
Mi sembra di aver colto un piccolo collegamento con la tematica del ghosting, o comunque dell’assenza, e quindi con uno dei tuoi precedenti singoli, “Casper”. Questi due brani si possono davvero considerare sulla stessa linea d’onda o tu invece li percepisci come nettamente separati?
Allora, nella mia testa sono nettamente separati, anche per la questione del tappeto musicale. In "Lourdes" affronto la tematica della non sopportazione delle persone che si lamentano sempre all’interno delle relazioni, anche quando un motivo non c’è, e forse, lo fanno per attirare attenzione, perché ne hanno un costante bisogno. A volte qualcuno “ci casca”, ma a lungo andare è una strategia che non paga poiché gli altri si potrebbero anche stancare di venire sempre in soccorso. "Casper" come hai già detto tu, invece, è proprio la tematica del ghosting, io onestamente le percepisco come distanti, anche a livello di significato.
"Non so come si fa A disinteressarsi Ma c’è, c’è chi lo sa Ti prego puoi salvarmi?"
Un collegamento più palese è invece nel testo di “Lourdes”: parlo del riferimento a Calcutta con la frase “dovrò soltanto reimparare a camminare”, che in effetti è coerente col resto del brano. Perché hai scelto di inserirla? Credi che il tuo pubblico standard la coglierà?
Parto subito con una unpopular opinion, ovvero: Calcutta non mi piace. La frase in questione però è davvero molto bella, molto significativa, molto diretta e ad onor del vero ammetto che l’ho scoperta tramite Coez nel suo album del 2016 dal titolo “From The Rooftoop”, dove per l’appunto ha coverizzato il brano “Cosa mi manchi a fare”, proprio di Calcutta. Ho scelto di inserirla perché secondo me è molto melodica all’interno del testo ed è di forte impatto, oltre al fatto che di tanto in tanto mi piace fare citazioni di altri artisti. Come sempre, non so come reagirà il pubblico, ad oggi sei stata l’unica che ha colto, o che quantomeno me l’ha comunicato.
Come sempre, alla fine dell’intervista metto uno sguardo al futuro: hai già in mente nuovi singoli o altri progetti, magari qualcosa per l’estate?
Ci sono dei progetti in vista, già per questo Giugno 2024. Uscirà un nuovo brano, che come dice il produttore Cesko Berta, è il brano gemello di "Lourdes", si legano molto diciamo. Ancora non posso spoilerare nulla altrimenti la Red Owl Records mi taglia le corde vocali, ahahah, si scherza eh ;)
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