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Sara's Music Diary Ospite Bert "Il Vero Senso di Famiglia"

  • Immagine del redattore: Sara's Music
    Sara's Music
  • 19 apr 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Nel Sara's Music Diary, intervista Bert, ci racconta del suo nuovo singolo "Ci Sarà" e del suo percorso artistico!

Ciao Bert! Io direi di iniziare dicendoci qualcosa su di te.

Io sono Massimo, in arte BERT.

Sono nato in un paesino in provincia di RC (Reggio Calabria) e mi son trasferito in Romagna all'età di 12 anni.

Sono da sempre appassionato di musica, ma ho iniziato a studiarla solo nel 2017.

Lo pseudonimo "Bert" da dove proviene?

Esso è un vecchio nomignolo che mi davano da ragazzo, una stilizzazione dell'abbreviazione del mio cognome.

Bene. Hm, a che età hai capito che la musica fosse la strada da seguire? Che fosse dunque la cosa giusta per te e infatti poi hai studiato, come ci hai anticipato.

A 28 anni (tardissimo), ma è stato tutto molto naturale perché poi in realtà suonare era diventata un’esigenza, e successivamente anche cantare.

Meglio tardi che mai, no?

Sapresti dare una definizione di ciò che provi quando canti o scrivi?

Credo la capisca solo chi la prova, ma è un senso di pace interiore e libertà assoluta.

Una grande emozione. Difficile da spiegare.

Si, capisco. Ad esempio, Il tuo nuovo brano "Ci sarà" cosa rappresenta per te?

Rappresenta un momento molto particolare, non facile, a cui ho voluto però dare un risvolto positivo, lanciare un messaggio di speranza e magari anche di riflessione.

Esso è incentrato sulla famiglia no? cosa è per te realmente "famiglia"

Si in un certo senso. Infatti, per me è un tema molto difficile da affrontare, in quanto non ne ho mai avuta una vera. Ma penso la famiglia sia un insieme di persone che si vogliono bene e collaborano per una crescita collettiva, sostenendosi a vicenda, in tutte le situazioni.

Allora forse è come se in questo brano vi è un desiderio di avere e/o immaginare ciò che ti manca?

No, in questo senso no. Il brano descrive un po’ il ciclo della vita e il desiderio di avere a casa le persone a cui teniamo, invitandoci a dare valore anche alle piccole cose: come una cena, i sorrisi, gli abbracci. E soprattutto, non darli mai per scontati.

Un bel proposito allora!

Dalle informazioni che ho ricevuto ho letto che c'è stato un periodo in cui ti sei fermato, un lungo silenzio, come ti sei sentito?

Beh, come tutti il periodo del primo lockdown penso sia stato terribile. Ho cercato anche lì di fare un lavoro costruttivo per me stesso e trovare i lati positivi in quella specifica situazione. Alla fine, sono riuscito a tirare fuori un lato di me interessante, che non vedo l'ora di farvi ascoltare.

Credo che fermarsi un po'a volte, permette di conoscerci più a fondo e ciò magari aiuta a metterci a nudo maggiormente con gli altri no?

Si, ma ci sono delle condizioni. Scavare dentro sé stessi richiede molto coraggio e calma. Non credo siano tutti disposti a farlo. A volte devi affrontare aspetti di te che non ti piacciono e lasciarli andare.

Certo, dobbiamo vedere quali sono i nostri limiti. Bene, siamo giunti quasi alla fine…

Adesso oppure da piccolo, c'è un artista a cui ti ispiri maggiormente?

Beh, assolutamente sì. Sono un fan di Tenco, De André, Dalla, Rino Gaetano, Battisti, De Gregori, Guccini, quindi della vecchia scuola di cantautori italiani, ma anche di Cremonini, Brunori. Ma credo che l'artista che mi abbia più avvicinato alla musica sia Dente.

Artisti importanti, credo che la maggior parte dei canta-autori si ispirano a quelli da te elencati. In fine però, volevo chiederti se hai un sogno nel cassetto, una cosa che vorresti assolutamente fare?

Certo, suonare le mie canzoni in giro e capire cosa rimane alla gente. E penso che quando finirà questo periodo lo farò. Spero il più possibile!

Si penso proprio di sì, ce lo auguriamo tutti.

La musica è fatta per essere condivisa.



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